Non
farlo è un delitto … sbagliarlo è criminale
Nel secolo “breve”, il 1900, la lotta era per la distribuzione della ricchezza tra ricchi e poveri. Negli anni 2000 i ricchi hanno vinto e stanno imponendo il liberismo senza limiti, ovvero consumare senza produrre ricchezza. La ricchezza non viene prodotta, ma solo stampata in carta moneta e poi distribuita per sconfiggere la povertà.
Ora i conflitti sono determinati dai ricchi, che
devono conservare il governo degli stati per continuare a poter stampare la ricchezza di
carta moneta, o erogarla in digitale, per distribuire il benessere sottraendo il
ruolo alla vecchia sinistra. Per continuare a farlo devono però concentrare il
potere smantellando i singoli stati a favore di un unico governo del mercato globale,
garantendosi tutto il potere per sempre. Questa forma di globalizzazione si
legge proprio nei testi pubblicati dai miliardari di Davos, autodefinitisi “illuminati”.
Il Premio Nobel J. Stigliz li ha così duramente criticati “La globalizzazione è stata usata per promuovere una versione
dell’economia di mercato ancora più estrema di quella praticata negli USA a
solo vantaggio degli interessi delle grandi multinazionali”.
I cosiddetti “illuminati” per realizzare
il loro modello di globalizzazione, devono condizionare le libertà agli ex
poveri, oggi gaudenti consumatori di carta moneta. Sono infatti costoro ad
essere maggioranza in tutti gli stati. Questi ex poveri ora hanno il dramma
della scelta, votare per “non avere nulla ed essere felici” senza lavorare, o votare per
essere liberi di produrre quanta ricchezza serve alla propria felicità.
Oggi
il voto deve essere usato per difendere le libertà, sistematicamente soppresse con
il susseguirsi delle emergenze; sanitaria, energetica, ambientale, alimentare, economica,
culturale, conflittuale. È una battaglia che non può essere vinta con il
romanticismo ideologico e novecentesco degli attuali partiti politici presenti
in un Parlamento privo di sovranità. E’ ormai decisivo scegliere quale sistema
garantisce meglio i diritti umani.
L’attuale voto si inserisce nel conflitto
mondiale in corso tra due diversi sistemi di globalismo. Da una parte gli
illuminati miliardari e massoni dell’area euro-atlantica (americani ed europei),
dall’altra gli oligarchi euro-asiatici (russi e cinesi), sostenuti da tutti i paesi
BRICS (India, Brasile, Sudafrica, e Iran, Turchia, Arabia, Messico, Argentina…),
due sistemi opposti, uno si ispira alle “economie chiuse” e l’altro alle “economie
aperte”, ovvero:
In
tutti i sistemi chiusi, finiti e limitati, il numero di persone vive
tenderà sempre ad aumentare mentre le risorse disponibili restano limitate. Per
salvare il sistema si deve contenere l’aumento inevitabile del disordine (entropia),
e per il bene collettivo tutto deve essere omogeneo, controllato, prevedibile e
calcolabile, e quando necessario qualcuno dall’alto deciderà chi sacrificare
per mantenere il sistema in equilibrio. Il valore della collettività prevale
sui valori dell’individuo che è relegato a ruolo di mero consumatore. Votare
gli attuali partiti in Parlamento, qualunque essi siano, è un voto al sistema
chiuso.
I sistemi
aperti integrano dall’esterno quanto necessario al loro sviluppo. Sono basati
sulla libera autonomia dei singoli partecipanti e sul reciproco scambio di competenze,
tecnologie e conoscenze. La capacità di accrescimento e sviluppo del sistema
sarà senza limiti e ciascun cittadino sarà allo stesso tempo produttore e
consumatore, disponendo quanto necessario a gestire la sua vita ed assumere autonome
decisioni per il destino suo e dei suoi discendenti. Il potenziale di sviluppo
del sistema non avrà limiti e si espanderà continuamente secondo le capacità dei
suoi componenti di creare e produrre ricchezza a beneficio suo e della sua
discendenza. Votare per i partiti non ancora presenti in Parlamento è un voto
per il sistema aperto, e sono “Italia sovrana
e popolare”, “Italexit” , “vita”.
IL GOVERNO OBBLIGHERA’ IL 4° VACCINO E CHI HA
LETTO NON POTRA’ DIRE
“IO NON SAPEVO”
LN
(da diffondere via mail per
evitare la censura dei fact checker)